news-ed-eventi   Pubblicato il 17 febbraio 2022

I giovani e la Cybersecurity. Serve una bussola per orientarsi tra scuola, università e mondo del lavoro?

I giovani e la Cybersecurity. Serve una bussola per orientarsi tra scuola, università e mondo del lavoro?

Questa settimana abbiamo intervistato Arturo, uno dei nostri “Cyber Threat Intelligence Analyst, in relazione alla percezione dei giovani che si trovano ad affrontare l’università prima, ed il mondo del lavoro poi, senza avere a disposizione una bussola che serva per orientarsi meglio nella giungla della CyberSecurity.

"Arturo cosa ne pensi dell'offerta formativa per i giovani nel campo della Cybersecurity? Credi sia sufficiente ad avere una preparazione adeguata nel momento in cui si entra nel mercato del lavoro?"

"Per quanto riguarda la Cybersecurity l’offerta formativa delle Università è ancora piuttosto limitata. Ci sono solo alcune facoltà che approfondiscono percorsi formativi specifici e che, rispetto alla media delle altre facoltà tradizionali, forniscono maggiori garanzie in termini di conoscenza del dominio. Anche in questo caso, a dire il vero, la problematica maggiore resta quella relativa alla natura stessa del settore, per cui non si acquisiscono quelle conoscenze che in genere si possono imparare anche con dello studio individuale. Ecco perché risulta fondamentale l’esperienza sul campo. La Cybersecurity è una materia complessa che necessita di un approccio diverso rispetto alle altre materie di studio".

"Il mondo della Cybersecurity è inclusivo per i giovani? Se sì perché? Se no perché?"

"Direi subito di sì. Anzi c’è in Italia, in particolar modo, ma anche all’estero, una problematica relativa alla mancanza di risorse. La questione è che i giovani servono in tal senso non soltanto come “forza lavoro” per supportare le altre figure già presenti sul campo, ma anche per il contributo intellettuale che sono in grado di offrire in maniera proattiva al settore, a partire da semplici attività di brainstorming".  

"Quali consigli ti senti di dare ai ragazzi che sono in procinto di scegliere l'università e che hanno interesse per il nostro settore? Ritieni sia necessario sviluppare dei servizi di orientamento a partire dagli ultimi anni delle scuole superiori?"

"Per quanto riguarda l’orientamento nelle scuole superiori per la scelta dell’università siamo indietro anni luce. Quando ho partecipato io a quel tipo di eventi erano perlopiù a scopo pubblicitario, con finalità di marketing e in alcuni casi anche fuorvianti, nel senso che mettevano in luce alcuni aspetti accattivanti e sponsorizzavano quella che non risulta essere la realtà delle facoltà universitarie. Pertanto, ritengo che sia molto importante negli ultimi anni delle scuole superiori dare una mano ai ragazzi facendo una panoramica di quella che è l’offerta di formazione universitaria, piuttosto che indirizzarli nella scelta di quello che potrebbe essere il loro percorso ideale, tenendo ovviamente conto delle proprie inclinazioni e capacità. Come consiglio, per quanto riguarda nello specifico il nostro settore, ti direi informarsi e studiare quelle che sono le aree di interesse della Cybersecurity perché io stesso non pensavo fosse una materia così vasta. Ci sono tanti aspetti, anche umanistici, di compliance, e di vario genere, che passano inosservati a chi non lavora sul campo".

"Quali problemi deve affrontare un ragazzo in procinto di laurearsi per orientarsi al mondo del lavoro e che consigli ti senti di dare?"

"Correlato a quanto detto prima ritengo che sarebbe utile agire anche in maniera individuale studiando con un maggior grado di approfondimento gli argomenti che non vengono trattati nei corsi universitari. Sul mercato c’è molta richiesta quindi consiglio di farsi avanti in relazione alla propria area di interesse, valutando in maniera ponderata le differenti offerte che vengono proposte".